Descrizione
MOSTREMOZIONATO
Pupazzo emozionato
»gioia, tristezza, paura, rabbia, disgusto, sorpresa, noia, colpa, vergogna e autostima«
COS’È
I Mostremozionati fanno parte del kit Istruzioni per le emozioni: uno strumento giocoso alla portata di tutti, che educhi al riconoscimento e alla gestione delle emozioni.
Ora è possibile acquistare il singolo pupazzo che rappresenta l’emozione sulla quale vorreste lavorare.
COSA RICEVI?
Riceverai il Mostremozionato che preferisci (misura circa 16×16 cm) con la sua scheda di approfondimento.
Scegli tra:
• GIOIA
• PAURA
• RABBIA
• SORPESA
• TRISTEZZA
• DISGUSTO
• NOIA
• COLPA
• VERGOGNA
“…i mostri emozionati sono pupazzetti che esemplificano nove emozioni, realizzati con fattezze e tessuti morbidi in grado di attivare in modo immediato il “registro infantile”, abbassando le difese che normalmente gli adulti attivano in contesti conflittuali.”
Cit. dott.ssa Maria Chiara Gritti
QUESTO STRUMENTO FA PER TE SE:
• Sai quanto sia fondamentale l’educazione emotiva di tuo figlio e sei alla ricerca di strumenti facili da usare, divertenti ma efficaci, che sostengano la tua scelta di agire il ruolo di genitore con maggior consapevolezza.
• Sei un educatore e cerchi un modo per insegnare ai bambini a riconoscere e a gestire le loro emozioni, usando un metodo giocoso e semplice, alla portata anche dei più piccini.
• Sei un terapeuta e vuoi implementare il tuo lavoro nella terapia di gruppo e/o individuale usando un metodo innovativo, di facile utilizzo, già ampiamente testato da una professionista.
• Sei attenta alla crescita personale, vuoi crescere in consapevolezza e ti piace l’idea di poterlo fare con leggerezza e divertimento, giocando da sola o in compagnia. Credi che lavorare su di te nel riconoscimento e nella gestione delle tue emozioni possa aiutarti a riacquistare autostima.
• Stai affrontando un momento di crisi di coppia o vorresti, comunque, introdurre nella vostra vita uno spazio di maggior condivisione, empatia e comunicazione delle vostre emozioni. Senti che questo gioco potrebbe sbloccare quella dinamica che vi ha portati ad uno stallo.
PER APPROFONDIRE: il parere dell’esperta
Scrive la dott.ssa Maria Chiara Gritti:
“Una delle funzioni fondamentali della psicoterapia consiste nel far emergere le emozioni più profonde del paziente per aiutarlo a riconoscerle, esprimerle, liberarle.
Si tratta spesso di un compito arduo, in particolare per il terapeuta che si cimenti nel trattamento di coppie o famiglie in difficoltà, sofferenti, affaticate nellʼesprimere il proprio mondo affettivo.
In queste circostanze, avere a disposizione uno strumento che agevoli la comunicazione delle emozioni, consentendo agli individui di entrare in contatto con il mondo dellʼaltro può essere preziosissimo.
Ancor più magico sarebbe poter incentivare uno scambio emotivo in modo giocoso, introducendo una componente, quella del gioco appunto, spesso dimenticata in contesti in cui il dolore e le rabbie prendono il sopravvento. Con questa finalità ho cominciato ad utilizzare nei miei lavori terapeutici i “mostri emozionati”, architettando insieme ai miei pazienti, giochi fantasiosi per incrementare la capacità empatica.
I mostri emozionati sono pupazzetti che esemplificano sette emozioni (gioia, tristezza, rabbia, sorpresa, disgusto, paura e noia) e sono realizzati con fattezze e tessuti morbidi in grado di attivare in modo immediato il “registro infantile” abbassando le difese che normalmente gli adulti attivano in contesti conflittuali.
MOSTRI IN COPPIA
Nel corso delle terapie di coppia per esempio, pongo i mostri emozionati di fronte ai coniugi, chiedo loro di prenderli in mano, toccarli e li presento ad uno ad uno: “questo è il mostro della tristezza, della gioia, della noia.. e così via”. Poi propongo un gioco: “partendo dalla tristezza provate a indovinare quali cose rendono il vostro compagno di gioco triste, rabbioso, impaurito, disgustato, sorpreso e gioioso… Lʼaltro, vi ascolterà senza interrompervi. Solo alla fine vi confermerà le vostre intuizioni e, se necessario, vi correggerà o approfondirà le vostre affermazioni”.
Nel gioco ho introdotto le “domande circolari”: domande particolari che il terapeuta di formazione sistemica utilizza per incentivare lʼempatia ovvero stimolare il partner a mettersi nei “panni dellʼaltro”. I mostri accompagnano i partner nel racconto dei vissuti emotivi ammorbidendo il clima e consentendo uno “scarico di tensione” attraverso il loro maneggiamento.
MOSTRI IN FAMIGLIA E IN GRUPPO
Una procedura simile ho cominciato ad applicarla anche nelle terapie familiari e nei gruppi terapeutici assegnando queste istruzioni:
mettetevi in cerchio. Sistemate i mostri emozionati al centro del cerchio e cominciate a giocare: il più piccolo della famiglia o del gruppo sceglie un mostro, ad esempio IUP il gioioso, e lo dà alla persona alla sua destra. Gli altri giocatori dicono cosa, secondo loro, rende la persona con il mostro in mano, gioiosa. Se indovinano, il giocatore premia chi ha indovinato con un abbraccio e gli passa il mostro.
Il gioco deve proseguire fino a quando non saranno stati scelti tutti i mostri.
Nuovamente i mostri accompagnano il processo empatico attraverso domande circolari che invitano i membri della famiglia ad indovinare il mondo emotivo dei suoi componenti sciogliendo spesso importanti blocchi comunicativi che vengono coronati dallʼabbraccio finale.
MOSTRI E BAMBINI
Infine lʼutilizzo dei mostri si è naturalmente esteso al mondo dei bambini per i quali ho pensato ad attività protese allo sviluppo delle competenze emotive; da quelle più semplici, per esempio imparare a riconoscere le espressioni delle emozioni, ad attività più complesse come “Cʼera una volta…racconta la tua storia” un esercizio proteso a stimolare e raccontare i vissuti emotivi.
I mostri emozionati si sono rivelati pertanto magici aiutanti, capaci di incoraggiare lʼespressione emotiva anche nei contesti più ostici e sofferenti.
Il loro uso si rivela preziosissimo non solo in ambito curativo, ma anche preventivo
Giocare con loro in ambito domestico può allenare i vari“sistemi” (genitore – figlio / fratelli / coniugi / famiglia) allo sviluppo di quella competenza emotiva necessaria per sapere gestire al meglio il proprio mondo affettivo e gettare le basi per la costruzione di una vita relazionale gratificante!”
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