SOS adolescenza: cos’è questa fase della crescita?
Da bambino a ragazzo. Da ragazzo ad adulto.
In un certo senso possiamo affermare che la natura comunichi con estrema chiarezza questo passaggio della crescita ai diretti interessati, come pure ai loro genitori:
è arrivato il momento in cui viene chiesto al bambino di abbandonare l’infanzia per entrare nel mondo degli adulti. Il corpo subisce una serie di cambiamenti repentini ed evidenti che non possiamo negare e che lo spingono ad esplorare una nuova fase evolutiva della sua vita: l’adolescenza.
Di fatto i cambiamenti che il corpo subisce provocano una serie di conseguenze anche psicologiche, prima tra tutte la lotta tra il desiderio di crescere e la tristezza di lasciare indietro il sé bambino che non si è più. Si deve abbandonare uno stato che si conosce e che si percepiva come confortevole per addentrarsi nell’oscurità di un futuro incerto e, sotto molti punti di vista, spaventoso. Ancora più spaventoso in un’epoca che chiede molto e offre poco, men che meno la garanzia di un lavoro e di una casa propria.
Questa lotta unita all’incertezza innesca i tipici comportamenti contraddittori dell’adolescente: gli sbalzi d’umore, il distacco dai genitori, l’isolamento, l’incoerenza nell’agito, i silenzi…
Come aiutare un figlio che sta vivendo la fase adolescenziale?
Cominciamo sedando un po’ l’angoscia, la nostra!
L’adolescenza è una fase necessaria alla crescita. Benediciamo questo momento, perché apre la pota alla crescita, alla maturazione di nostro figlio, al suo futuro.
Adolescenza uguale a conflitto
I figli devono prendere distanza dai genitori, devono imparare a guardarli con distacco e, per quanto possa risultare sgradevole, a giudicarli. Il giudizio porta all’indipendenza di pensiero, a cercare persone affini e a prendere distanza da chi non ci piace. È sano!
Potrebbero nascere contrasti, potrebbe esserci bisogno di lunghe spiegazioni, potreste discutere per ore o trovarvi di fronte ad un muro di silenzio. L’importante è non drammatizzare: il grande lavoro lo avete già fatto mentre crescevate quel figlio che ora vi guarda con occhi diversi. Ora dovete lasciare spazio a lui, essere presenti ma non troppo, mettere un po’ distanza tra voi ma non distacco, continuare ad esserci ma non sovrastarli con la vostra presenza. E osservare.
Osservate se ci sono sintomi di un disagio eccessivo
Questo è il momento in cui un malessere tutto sommato “naturale” potrebbe sfociare in un disturbo più grave, come l’anoressia o l’uso di sostanze stupefacenti. Il ruolo del genitore è quello, durante la fasce adolescenziale, di osservare a distanza, sorvegliare e tenersi pronto ad intervenire se necessario.
Durante questa fase di transizione e crescita, è normale che l’adolescente presenti qualche sofferenza: squilibri emotivi, tristezza, isolamento e silenzi. Quando, però, si osservano difficoltà che indicano un certo grado di malessere, è bene stabilire un dialogo, ribadire la propria disponibilità all’aiuto e, se necessario, a rivolgersi ad uno psicoterapeuta che aiuti la famiglia a superare questa difficile fase di transizione.
Quanto dura la fase dell’adolescenza?
L’adolescenza va divisa in 3 fasi principali:
– la prima adolescenza o preadolescenza, che inizia verso i 10 anni con i primi cambiamenti puberali e uno scatto di crescita. In questa fase il bambino comincia a percepirai come un ragazzo, richiede maggiore libertà e indipendenza dalla famiglia, comincia a ricercare un ruolo in un gruppo di coetanei e a stabilire la sua individualità.
– La seconda adolescenza, che inizia verso i 13 anni, completando i cambiamenti nello sviluppo somatico e puberale. La vita di gruppo diventa ancora più importante e possono evidenziarsi i tipici comportamenti a rischio degli adolescenti (fumo, uso di alcool, sessualità precoce, disturbi dell’alimentazione, sfida del pericolo). In questa fase si ricercano le prime esperienze sessuali.
– La terza adolescenza, che inizia verso i 16 anni, fino a circa i 20, durante la quale si ricerca il proprio posto nel mondo, il proprio ruolo sociale e l’indipendenza economica. In questa fase i rapporti di coppia assumono una valenza più forte e ci si riavvicina alla famiglia.
Dal punto di vista psicologico, l’adolescenza è una fase di vita caratterizzata da forti mutamenti che hanno lo scopo di sviluppare il ragionamento e definire l’identità della persona nel suo nuovo ruolo all’interno della famiglia e della società.
CHI SONO IO?
Il bambino deve rinascere sotto forma di adulto identificandosi con le figure adulte, che saranno i suoi pari di lì a breve.
3 consigli per aiutare i figli adolescenti
1 lasciar spazio per permettere all’adolescente di confrontarsi con i suoi pari e rendersi più indipendente dalla famiglia.
2 non rimproverarlo per le sue crisi emotive: sono una caratteristica imprenscindibile di questa fase di crescita. Non ne ha controllo ed è necessario che la passi. Colpevolizzare un adolescente per le sue emozioni può confonderlo e farlo sentire in colpa.
3 non evitare il conflitto: in questo momento i ragazzi hanno bisogno della elezione con gli adulti, perciò piuttosto che evitare lo scontro, gestiscilo ed usalo per stabilire un dialogo.